Più volte mi avevano parlato delle Piemontesine che sin dal nome, al plurale, mi intrigava. Quando mi indicano locali da visitare assolutamente, imperdibili, faccio una scrematura in base al “segnalatore” e spesso, evito di andare in posti che risultano fantastici a qualche amico “non fidato, gastronomicamente parlando” ma che sicuramente mi deluderebbero. Ma i suggerimenti, questa volta, erano sicuri e univoci; inoltre molte cose sembravano legarmi a questo luogo, apparentemente fuori dal mondo.
L’Alta Langa è la parte incontaminata, ancora selvaggia, meno turistica e poco antropizzata di questo territorio benedetto dagli dei della bellezza e del buon bere e mangiare. Dopo Murazzano, ancora un po’ di curve, pendii coltivati a prato, cereali, la vicinanza degli ovili dove nascono saporite tome, il paesaggio si fa di mezza montagna. La giornata calda – era anche ora -, soleggiata invita alla scampagnata. Appena fuori dal centro del paese, una vecchia dimora accoglie e si posteggia nella corte. La sala ristorante è moderna, forse un tantino fredda ma il giardino con tanto di rustico in pietra, delizioso prato e salottini design affascina. L’aperitivo è quanto mai gradito e l’accoglienza di Charlotte e Jérôme ti fa sentire in famiglia. Poco “piemontesini” i nomi, ancora meno l’accento dei padroni di casa, che ha nella erre moscia il suggello transalpino e la divisa da Maître Cuisinier de France dello chef, ulteriore marcatore di un’isola di haute cuisine in terra piemontese. La spiegazione è semplice, la padrona di casa è originaria di Igliano e dopo tanti anni trascorsi in Francia - il marito in fior di grandi cucine -, la voglia di tornare alle origini era tanta e da 5 anni hanno aperto questo bijou completato da alcune camere dotate di tutti i confort e servizi moderni. Lontano dalle città ma assolutamente branchés, noi diremmo collegati, sul pezzo!
Il menu non poteva che essere un matrimonio – decisamente riuscito – tra queste colline e la tradizione francese. Il Mediterraneo si sa sentire prepotentemente e le contaminazioni sono azzeccate. I tajarin di mare allo zafferano convincono e l’uovo barzotto al tartufo nero, in questa stagione declinato con funghi, colpisce per sapore, equilibrio e consistenza. Un gran bel piatto! Tornerò sicuramente una sera per gustare altre specialità ma a condizione di trascorrere la notte in loco per potere godere di manicaretti e nettari. Al dessert, la tarte tatin è un inno alle sorelle che, come spesso accade, da un errore hanno creato un piatto oggi mondialmente conosciuto. Sublime, elegante, la soffice mela si posa su un disco di pasta e il paradiso dei golosi è a portata di forchettina.
Un plauso alle quattro tipologie di pane al lievito madre e allo stupendo burro di Normandia che è un invito alla trasgressione per soli gourmet. Due menu: scoperta a 35 € e degustazione con 6 portate a 52 €, 70 con 4 vini abbinati. Dalla piccola ma interessante cantina riterrei il Dogliani Bricco Castiglia dei Poderi La Collina e il Brachetto vinificato secco “La Tia” di Cascina Bertolotto, due riferimenti in materia.
La voglia, tornando a casa, è forte di canticchiare e torna alla mente “ricordi quelle sere passate al Valentino col biondo studentino …” già perché il nome Le Piemontesine deriva proprio dalla canzone che il papà di Charlotte, come tutti i nostri compaesani emigrati amava ascoltare a ricordo della terra natia. E poi “… la gioventù non torna più…” ma torneremo presto in quest’antro di charme. À bientôt!
Le Piemontesine Via San Luigi, 25
Igliano (Cn) Tel: +39. 0174 785012 www.le-piemontesine.it - lepiemontesinesas@gmail.com