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Capri ma soprattutto Salerno e Napoli a Torino!

  • Immagine del redattore: alessandro felis
    alessandro felis
  • 16 lug 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Non dico niente di strano né tantomeno di nuovo se ripeto che questi ultimi mesi hanno cambiato le persone – speriamo in meglio – e il nostro modo di vivere. Lo stop forzato potrebbe, come dicono i francesi, avere rimesso “les pendules à l’heure” ossia rimesso le pendole all’ora giusta, noi potremmo dire “ristabilito un po’ l’ordine delle cose”.

Il mio, il nostro settore – metto dentro cuochi, viticoltori, ristoratori, giornalisti del settore e tanti altri del mondo dell’enogastronomia – ha sicuramente patito più degli altri e lo farà ancora probabilmente per molti mesi. Non voglio fare un’analisi di quanto è successo e avverrà ma voglio prendere atto e scrivere che una sterzata era necessaria e pertanto cerchiamo dal male di trarre qualche profitto. Tutta questa premessa per dire che vorrei – mio personalissimo desiderio – che il cibo e il vino tornassero a essere piacere e non un carnevale mediatico troppo spesso lontano dalle cucine e delle cantine, dove mangiare e bere diventano tutto tranne che soddisfazione e appagamento dei nostri sensi.

Martedì scorso un’amica mi chiede di raggiungerla in una pizzeria non lontana da piazza Massaua per assaggiare alcune specialità della casa. Siamo a Torino, all’angolo tra via Adamello e via Eritrea. L’ambiente è molto semplice, come una volta, e a pranzo è frequentato dagli operai che lavorano nelle vicinanze. Da bambino ricordo che in famiglia si diceva che camionisti e operai erano gli indicatori di un buon indirizzo. Erano i tempi in cui i bar preparavano solo panini – anche buoni – e che si pranzava e cenava in trattoria o ristorante. Torniamo al presente. Nello Pescatore, patron e pizzaiolo, ci accoglie col sorriso e l’inequivocabile accento salernitano. Siamo nella buona direzione per la pizza che ci è fatta assaggiare alla Sorrentina – con acciuga e limone grattugiato – e con melanzane. Eccoci!!! Sapori veri, senza elaborazioni da strizzacervelli o cosiddetti gourmet al solo scopo di complicare quanto è già perfetto di suo. Cornicione d’ordinanza, fragranza frutto di 48 ore di lievitazione e il profumo del limone che mi solletica ancora mentre scrivo. Il resto del pasto, sin dalla cialda di riso in amuse-bouche è opera del giovane compagno di Beatrice, figlia del padrone di casa. Risotto con spuma di burrata e acciughe, dalla cottura perfetta e mantecato come si deve e tenerissimo filetto di Limousine in crosta di senape all’antica prima di una tartelletta di frolla che, manco a dirlo, è ripiena di pasticcera e gelatina al limone. Già la Costiera Amalfitana ci ha accompagnati e Claudio Ciotola non può negare le esperienze pesanti tra cui quella alla corte di Davide Scabin al Mercato Centrale.

In questo momento mi sento in colpa: infatti i piatti del giovanissimo chef erano un fuori carta e non potrete assaggiarli. Provo a suggerirvelo e mi assumo la responsabilità: quando prenotate chiedete a Nello se oltre alle squisite pizze - quelle ci sono sempre come i goduriosi manicaretti di sua moglie Maria Teresa - ci potrà essere qualche prova della bravura di Claudio.

Riassumiamo l’esperienza: la bontà delle cose semplici, fatte col cuore e il calore di una famiglia che ha portato il sole della Campania a Torino.

Capri

Via Adamello 43 – Torino

Tel: +39 011 40.30 219












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