top of page

2018. Anno del Cibo e degli insetti in cucina!

  • Alessandro Felis
  • 4 gen 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Anno nuovo, vita nuova” e le tante amenità di rito in questi giorni suonano sempre più vuote. Oggi gli auguri si ricevono via w app e uno stupido video o qualche melense, insulsa, vuota, scontata, frase di circostanza viene inviata a tutta la lista dei contatti. Se questo è il futuro, non lo voglio, preferisco un semplice “Buon Natale” e “Felice Anno Nuovo” detto a voce, di persona o al telefono, solo alle persone care o con le quali vi è il piacere di farlo. Segno degli anni che passano e del non adeguarsi al mondo che evolve? Forse entrambe le cose. E poi tutto cambia, sì, ma sul fatto che sia evoluzione vi sarebbe molto da disquisire.

E per i gastronomi, gli amanti del buon bere e del buon mangiare dopo gli eccessi, le opulenze e le deviazioni che contraddistinguono le Festività Natalizie che avrebbero tanto da dire anche senza le abboffate pantagrueliche, questa volta l’Epifania non porta via tutto. Il vecchio adagio popolare non è corretto, infatti il 2018 sarà l’Anno del Cibo, così come deciso dai Ministeri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dei Beni Culturali e del Turismo.

Un’occasione irripetibile per promuovere le nostre tante eccellenze agroalimentari, nessun Paese ha tante denominazioni quante la penisola. Vini, formaggi, salumi, dolci, ortaggi, frutti e non solo che danno origine a ricette che il mondo ci invidia. Tante storie regionali che fanno l’unicità di una cucina nazionale tanto buona quanto variegata. Una tavolozza le cui infinite declinazioni non smettono di stupire e ammaliare.

I riflettori sul’italica tavola sono dedicati all’appena scomparso, nostro capocuoco per antonomasia, così come amava essere chiamato: Gualtiero Marchesi. Voglio credere, sperare e desiderare che insieme alla brigata di cucina, che sicuramente dirigerà lassù, possa anche salvaguardare il nostro cibo da adulterazioni, falsificazioni e tanti tentativi di imitazioni. Ma anche e soprattutto che possa, scrivere carte e menu dove il novel food (leggasi insetti a tavola) e altre deviazioni non entrino trai i piatti, nemmeno per errore. Dove reinterpretazioni, destrutturazioni e variazioni sul tema siano usate con molta parsimonia e le ricette vegetariane, vegane, crudiste, fruttariane e altre novità cultural-filosofiche-dietetiche di tendenza siano destinate solo a chi le richiede. Ah dimenticavo, vediamo anche di usare il meno possibile e con le dovute cautele i termini biologico, biodinamico e spiegare a fiotti di consumatori, ma questa è un’altra storia, che l’agricoltura sostenibile non passa solo attraverso queste tecniche.

Se Anno del Cibo deve essere che sia di quello sano, genuino, frutto di una agricoltura seria, tollerabile e convenzionale, anche con un uso ragionato e congruo dei fitofarmaci. Ne trarremo tutti vantaggio, dal produttore al consumatore. E allora, solo allora, potremo augurare “Felice 2018, Buon Anno del Cibo!”.




Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.3.2001.

  • White Facebook Icon
  • LinkedIn

Alessandro Felis

Partita Iva: 05644840018

 

 

©2016 by l'Uovodicolombo_Torino

bottom of page