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  • Alessandro Felis

Bosca: la cantina di famiglia.


Poteva essere un pomeriggio qualunque di questa pazza primavera dove caldo, fresco, sole e pioggia si alternano più volte, anche nell'arco della stessa giornata, invece mercoledì scorso la programmata visita di una cantina, lungi dell'essere la solita solfa è diventata momento da ricordare e tramandare. Ma anche da ripetere per cogliere quelle sfumature che possono essere sfuggite tante sono state le immagini e le percezioni da catturare in poco tempo.


Poco più di un'ora e la strada da Torino è divorata. La destinazione è Canelli, patria piemontese, permettetemi di scrivere italiana – e non vado oltre - dello spumante, dell'Asti ovviamente, oggi anche Secco, ma pure di tanti Metodo Classico che sono parte integrante e fiore all'occhiello della nostra Regione. Nel centro della cittadina, molti palazzi ospitano nomi celebri dell'enologia e noi - la collega Giorgia Bollati e il sottoscritto - ci fermiamo al 23 di via Giuliani, attesi da Pia Bosca che insieme a Polina e Gigi, sesta generazione della famiglia, porta avanti la tradizione. Appena varcata la soglia di casa Bosca, ci si impregna di bollicine e della storia di una dinastia, raccontata con un filo di emozione nella voce che coinvolge e affascina. Di formazione e, per molti anni, avvocato, la padrona di casa non ha difficoltà a perorare la causa delle cantine di famiglia.


Da questi cunicoli è nata l'idea e ha mosso i primi passi l'iter che ha visto le colline circostanti diventare patrimonio dell'Unesco e questi gioielli sviluppati nelle viscere delle dimore storiche del vino, esserne, a pieno titolo, un diadema incastonato nella corona che cinge i filari tutti di Langa, Roero e Monferrato. Navate, transetti, volte, siamo nelle cattedrali sotterranee dove chilometri di corridoi fanno scoprire l'elaborazione che porta, dopo la presa di spuma, anni di riposo sui lieviti, passaggio sui pupître e dégorgement, lo spumante Metodo Classico a diventare produzione d'eccellenza. Sacro e profano incombono, sapere contadino e misticismo, uve autoctone del Moscato e vitigni foresti, discrezione sabauda e voglia di comunicare; siamo in un mondo fantastico che emerge dal profondo, che prende vita dal buio delle lavorazioni alla luce, sinonimo di energia del nettare di Bacco. Di sicuro tornano in mente i costruttori, quei muratori che nel Medioevo detenevano la conoscenza, la tecnica assoluta, arcani segreti e recondite alchimie. Nelle cantine Bosca, la pietra angolare, quella su cui si basa il presente intriso di forti radici, è la famiglia. Nel racconto di Pia, l'avvocato lascia il posto al testimone che condivide passato, presente e futuro della saga dei suoi avi che spesso è diventata legante per le altre cantine locali, per fare sistema, sempre e solo in nome di una terra che ti entra subito nel cuore.


Luoghi che trasudano vita, esperienza, lavoro ma dove il patrimonio accumulato nel tempo non disdegna la tecnologia moderna, giusto connubio per fare conoscere e collegare. L'arte, non poteva mancare e le scenografie di Guglielminetti si integrano, in modo naturale, aggiungendo aloni surreali alla concretezza della vite e dei suoi frutti. La visita, pardon, la condivisione di alcune vicende della famiglia Bosca, volge al termine sulle note della Callas che regala sentimento e brividi con l'aria Casta Diva dalla Norma di Bellini.


La degustazione della Riserva del Nonno, spumante Metodo Classico maturato per più di 7 anni sui lieviti, suggella un patto indissolubile con quanto visto, apprezzato e assorbito; si pone come un apostrofo che idealmente riporta i nostri sensi alla realtà prima di lasciare, a malincuore, la cantina dalle tante sensazioni. Vi sarà un seguito, a breve. Con Giorgia, fra qualche giorno, a quattro mani, parleremo dell'analisi sensoriale e delle tante etichette dell'ingente produzione Bosca.


Oggi, chiudiamo, senza infrangere l'alone magico, lasciando solo alle nostre spalle, una cattedrale sotterranea e le sue bellezze ipogee, che si è aperta svelandoci alcuni piccoli segreti che sono l'essenza stessa, la linfa benefica della Canelli che produce e che amiamo.


Bosca SpA

Via G.B.Giuliani 23

Canelli (At)

Tel: +39.335.799.68.11

www.bosca.it - info@bosca.it





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