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Famiglia Leporati: vino, carne e cucina

  • Alessandro Felis
  • 25 gen 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Era il mese di ottobre 2018, in un Palazzo Torinese che ospitava alcune cantine piemontesi. Qualche assaggio, alcune parole scambiate e un Grignolino dal marcato sapore di fragola che rimane nei miei pensieri e negli appunti di quel sabato mattina. Nei mesi successivi intercorrono parecchie telefonate con la responsabile marketing dell’azienda, ci si ritrova a Torino nel 2019 e finalmente, ieri riesco a recarmi a Casale Monferrato.


Siamo proprio alle porte della città e cascina Bottazza è un’azienda agricola di quelle di una volta che si definiscono polivalenti. Seminativi - 50 ha - e allevamento bovino da carne, nella più pura tradizione nostrana cui aggiungiamo ben 40 ha di vigneto. Per completare l’opera e fare felici i consumatori: macelleria e offerta di ristorazione con l’annesso agriturismo. Roberto Leporati, commerciale di famiglia, mi accompagna nella visita del podere fondato dal bisnonno Pietro; oggi lo gestisce col fratello Marco che segue la campagna e il cugino Giorgio responsabile della cantina. Traspare immediato il legame con il passato, il rispetto degli avi e nel contempo l’apertura al presente senza mai snaturare il Dna. Nella bella cantina ricavata dalle vecchie stalle, nelle sale adibite alla ristorazione, nel piccolo museo delle cose d’antan, ovunque è presente l’impronta del papà, come spiega Roberto, provetto falegname e uomo pio che dedica molta della sua arte alle rappresentazioni sacre.


Passare a tavola è cosa giusta per gustare la cucina di Franco e abbinare i vini nel modo migliore. L’ambiente è quello che ci si aspetta da una vera cascina in produzione: lindo, senza fronzoli, un po’ datato ma che ti fa sentire a casa. La grande sala col funzionale camino è occupata dagli amici di Confagricoltura reduci dall’Assemblea di zona. Siamo in un tavolo rotondo, spazioso, appena fuori dalla cucina. La carne, e non poteva essere altrimenti, è al centro del menu e la nostra razza Piemontese da il massimo nella rosea battuta, appena condita e nel vitello tonnato dove l’ottima salsa è tanto delicata da lasciare in risalto il sapore della morbida fettina. Buono il flan di carciofi e topinambour – lo sapete che vengono anche chiamati carciofi di Gerusalemme? – con fonduta; assolutamente imperdibili i peperoni con bagna caoda. Il Grignolino del Monferrato Casalese, incredibile vino da rivalutare, è il compagno ideale degli antipasti. Interessante la Freisa - Monferrato Doc -, che dal 2017 è vinificata ferma per la prima volta, come si addice a un gran vitigno; importante ma con potenziale ancora da esprimere il Montesasso, Barbera del Monferrato Superiore 2016, affinato 12 mesi in barrique.


Quasi da archeologia culinaria gli apprezzati cardi in gratin e si chiude con bonet e semifreddi, quello ai crumiri e zabaglione strizza l’occhio al territorio. Il tutto per 35 euro, ben spesi. Ricordatevi di prenotare e prima di partire di passare dal punto vendita vini e macelleria per portare a casa un po’ di questa campagna autentica, generosa che proprio perché a pochi minuti dal centro abitato ci insegna quanto le cose buone possano essere a portata di mano anche dei cittadini.

Azienda Agricola Bottazza

St.Vecchia Per Pozzo S'Evasio, 9 - Casale Monferrato (Al)

Tel: +39 0142 44 94 04

www.agriturismobottazza.it - info@vinoleporati.com

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Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.3.2001.

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