Non è un segreto per nessuno che rifuggo dai nomi stranieri, dovrei scrivere anglo sassoni, dato che quelli francesi così come quelli italiani sono nel mio cuore per motivi di nascita, ma adoro quelli dialettali. Molti diranno e lo confermo che sono probabilmente un pessimo comunicatore dato che l’inglese è la lingua delle pubbliche relazioni, del marketing, del presente, del futuro, dell’universo, sarà ma mi illumino quando leggo o sento un termine in piemontese, sicuramente perché affiorano ricordi, figure che non ci sono più e in un attimo tutto il mio patrimonio genetico esulta. E quindi ‘L Ciabòt già mi piace. Poi, la prima volta ci sono stato un po’ di anni fa con l’amico Mauro Camusso che sperimentava l’uscita del suo spumante Metodo Classico e dovevamo assaggiare i vari dosage per definire quello che sarebbe stato scelto per il suo Eli Brut e il ricordo era ottimo. Ci sono tornato pochi giorni fa per un evento promozionale sui vini torinesi e una volta ancora ho potuto apprezzare la gentilezza, il garbo, la professionalità di Mauro, in cucina e di sua moglie Lorena, in sala. E già basterebbe a scrivere bene di loro ma …
Ma… Siamo in un ristorante e non possiamo esimerci da vedere cosa succede ai fornelli. Prima ancora vorrei dire che nel cuore del paese alle porte di Pinerolo, l’antro del gusto accoglie con calore, rustica eleganza, mise en place raffinata e lo sottolineo nuovamente, sorrisi e gentilezza che non sempre sono cosa comune. La cucina, scontato scrivere che è piemontese, legata al territorio, con le dovute reinterpretazioni e tocchi di fantasia ma soprattutto è personale, non banale, curata nei minimi dettagli, di quelle che ti fa apprezzare ogni boccone e dà voglia di tornare quando ancora sei all’inizio della cena. Il filetto rosa di Raspini è sublime e con la composta di melone illumina l’amuse-bouche, ottima la terrina di bollito che abbina la nostra tradizione e quella delle terrine francesi, squisita la scaloppa di salmerino in crosta di pane speziato con zuppetta di funghi - locali, ovviamente -, semplicemente strepitosi i piccoli cannelloni di pasta fresca ai porcini in tempura di cenere. Quest’ultimo, un piatto che dimostra la mano dello chef e che ricorderò per molto tempo per il piacere gustativo che ne ho ricavato.
Aggiungiamo una bella carta dei vini che non trascura le cantine del territorio, con il Pinerolese e suoi vini non scontati ben presente. Che dire? A sa sta propri bin ‘n sto Ciabòt!!! Dai esageriamo: ‘L Ciabòt is wonderful!
Il Ciabòt
Via Costa, 7 - Roletto (To)
Tel: +39 0121 54 21 32| +39 338 49 811 77
https://www.ristoranteilciabot.it/ - ristoranteilciabot@libero.it
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