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  • Alessandro Felis

Dollì e Fuzion, Torino scoppietta di gusto!


Due locali visitati in poche ore e fin qui non è notizia degna di nota. Recarsi in almeno un ristorante al giorno per 7 giorni alla settimana fa parte della - dura? - vita del critico gastronomico. Semmai la particolarità sta nell’avere vissuto due situazioni molto diverse all’immagine di una città in cui la proposta ristorativa è ormai diversificata all’inverosimile. Tant’è che cercherò di racchiuderle in un’unica testimonianza, parallela e contrastante.


Due filosofie, due proposte: la tradizione piemontese pura, rigorosa ma non troppo e la pizzeria che si pone anche come locale dove far convivere culture culinarie diverse a partire dal sushi che abbiamo gustato sposato al Moscato d’Asti.


Procediamo con ordine, di logica e o cronologico? Quale criterio nell’abbinare la cucina giapponese al nostro vino dolce per eccellenza? Quella di Domenico Volgare, personaggio che parte dalla pizza, quella gourmet per poi fare alcune aperture alla tradizione – il cliente è sovrano – e poi creare contaminazioni con l’Oriente, sushi in primis che diventa base di esperimenti con il Moscato, non uno qualunque quello d’Asti Docg di Mongioia, degli amici Riccardo e Maria. Il nettare ottenuto dall’uva bianca astigiana sostituisce il sakè nella preparazione e si aggiunge alle altre materie prime selezionate che concorrono al sushi fusion proposto in carta nel locale sito a pochi metri da Porta Nuova. Riso biologico Selenio della riseria Vignola di Alessandria, salsiccia di bovino della Granda, Robiola di Roccaverano per la nostra regione ma anche pomodorini del Piennolo dell’azienda Giolì, la carne salata del Trentino, le olive taggiasche, solo per citarne alcuni. Zio Dome, così lo chiamano gli amici, non ama le cose banali e lo dimostra.


La seconda esperienza di cui voglio farvi partecipi nasce anch’essa da una fusione ma questa volta dei nomi delle due protagoniste Donatella (Dolla) e Lidia che origina il nome del giovane, fresco locale, sorto ai margini del San Salvario modaiolo e caciarone, a settembre. Il passato lavorativo di questo duo, che trasmette passione ed entusiasmo, è di quelli pesanti, in aziende importanti e lascia il segno nel rigore con cui è stata affrontata la nuova vita professionale. Nulla è lasciato al caso: Dolla prima di impossessarsi dei fornelli ha seguito un corso professionale di cucina, e Lidia di sala per poi diventare sommelier. Con i diplomi in tasca, anche del Gambero Rosso, il retaggio delle famiglie di provenienza e molta creatività nasce un’offerta moderna ma profondamente legata alla tradizione.


Squisita la pappa al pomodoro in amuse-bouche, eteree le crocchette di baccalà - ritornerei tutti i giorni per riassaggiarle - e da forti emozioni i plin cordonà, cioè serviti nel tovagliolo come si faceva nelle locande di campagna. Mi piace la presentazione della carta dei vini, chiara, completa e con una brevissima descrizione delle bottiglie. Simpatica e conviviale anche l’idea degli antipasti da condividere, nello spirito del piacere di stare a tavola e spartire con gli altri commensali.


Non indico giorni di chiusura e altre informazioni, tanto siete tutti tecnologici e già avrete consultato sito e vari social media ma permettetemi per lo meno un piccolo consiglio, leggete bene l’indirizzo e prima di entrare verificate bene di essere da Dollì. L’indirizzo è Via Ormea, 6C e non Via Ormea, 6 bis ma questa è un’altra storia e un’altra … futura visita. Da Dollì ci sono due “madamin”.



Fuzion

Via Alessandro Volta, 4b - Torino

Tel: 39 011 57 95 783

www.fuzionfood.it - fuzion@fuzionfood.it

Dollì - Cucina al centro Via Ormea, 6C - Torino Tel: 39 349 51 61 852

www.dolli.it - dolli@dolli.it


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