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Nasce l’Albugnano 549, vino d’eccellenza

  • Immagine del redattore: alessandro felis
    alessandro felis
  • 11 ago 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Non è un segreto per nessuno, amo il Nebbiolo più di ogni altra uva, sotto tutte le sue forme e lo ritengo il principe indiscusso dei vitigni a bacca nera. Molti i punti in comune con il “collega” francese Pinot noir che molti considerano il riferimento mondiale, annoverato tra le varietà cosiddette internazionali. Sicuramente meno diffuso anche perché meno adattabile, il nostro, in Piemonte, ha terra di nascita e d’elezione dalle Langhe all’Alto Piemonte e si declina in tanti nettari pregiati che sono l’ossatura della nostra vitivinicoltura “haut de gamme”.


Le ultime propaggini del Monferrato, e questo dice già molto sulla qualità dei terreni, ai confini della Collina Torinese che congiunge le province del capoluogo e quella astigiana oltre alla Freisa che domina ha nel cuore un Nebbiolo che serba in sé i profumi di questa zona ancora tutta da scoprire, così vicina al capoluogo sabaudo, così lontana dagli itinerari turistici classici. Una terra che, non dobbiamo dimenticare, vanta una tradizione enologica antichissima. I Canonici dell’Abbazia di Vezzolano, come ovunque nei monasteri in Europa, avevano salvaguardato la vite dalle invasioni barbariche seguito alla Caduta dell’Impero Romano, reintroducendo la coltivazione e la vinificazione al finire dei periodi bui.


Il 23 luglio scorso, nella sede AIS Piemonte di Torino sono state presentate le prime bottiglie dell’Associazione Albugnano 549 tra produttori dell’Alto Nebbiolo del Monferrato, nata nel 2017. L’Albugnano 549 arriva sul mercato. Un nome, un numero, significato esoterico, cabalistico, forse scaramantico? Semplicemente il ricordare l’altitudine sul livello del mare del comune che dà il nome alla Doc ottenuta nel 1997. Altri tre (Castelnuovo Don Bosco, Passerano Marmorito e Pino d’Asti) sono i comuni associati. Nel corso della conferenza stampa, son intervenuti il Presidente dell’Associazione, Andrea Pirollo che sottolineava: “ Oggi con la nostra prima bottiglia Albugnano 549 abbiamo raggiunto un traguardo, che è anche un nuovo punto di partenza, soprattutto in questo specifico momento storico, per un gruppo di contadini innamorati delle terre in cui abbiamo la fortuna di vivere e lavorare” allorché Filippo Mobrici, Presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato chiosava “La regione vinicola dell’Albugnano, che sorge ai confini naturali del Monferrato del vino, è un’area che merita di essere valorizzata sia per il suo passato ricco di storia sia per le sue risorse enologiche, paesaggistiche e culturali. Le caratteristiche del prodotto e le iniziative dell’Associazione sono le chiavi giuste per restituire energia produttiva e comunicativa a queste zone, che esprimono un volto unico e significativo del Monferrato”.


Albugnano 549: 9 associati che dovranno rispettare rigorosamente il disciplinare di produzione e lasciare questo Nebbiolo in purezza affinare per 18 mesi in legno e 6 mesi in bottiglia, per esaltare l’identità di questo vino.







Crediti Filmika Torino

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