top of page
  • Alessandro Felis

Sei Granda, Granda, Granda ...


Qualsiasi progetto per diventare vincente deve esserlo in ogni sua componente e La Granda, associazione di allevatori nata nel 1996, sin dai primi passi ha giocato a carte scoperte, gli obiettivi erano chiari e importanti : rilancio della razza bovina piemontese e rivalorizzazione del consumo di carne di qualità. Per raggiungere tali scopi diventava fondamentale intraprendere una strada che venti anni fa non era così scontata: filiera, alimentazione, benessere animale, ambiente, esigenze anche economiche dell’allevatore e quindi attenzione al prezzo finale al consumatore, in poche parole sguardo rivolto al mercato ma senza mai venire meno alla qualità che deve rimanere il filo conduttore.


Il tutto prende vita dal veterinario buiatra – termine con fascino d’antan - Sergio Capaldo, a casa sua, a Genola. Un modo per tramandare la sua grande esperienza, coinvolgendo allevatori amici e fare conoscere la nostra grande Piemontese che non teme il confronto con nessuna altra razza nazionale né tanto meno foresta. Negli anni è arrivata anche la “nutraceutica” e curarsi col cibo diventa lo slogan di una teoria che non deve più essere utopia. E poi la scuola di cucina, l’osteria, tassello dopo tassello il mondo de La Granda, cresce, coinvolge, si differenzia e offre oggi un puzzle di attività che messe tutte insieme si leggono “Fassona anzitutto”.


Mercoledì sera, il solstizio d’estate 2017, a Eataly Lingotto presso la Macelleria e il Ristorantino della carne, era l’occasione per festeggiare i 20 anni de “La Cruda de La Granda” e gli eventi si susseguivano, conviviali e golosi: “La carne si racconta”,” L’ asta della carne” - imperdibile occasione per comprare a prezzi d'ingrosso, “Percorso sensoriale della carne” e infine La cena con Il Baligio Osteria Piemonte, accompagnati dagli chef Luca Cantù e Alessio Di Giorgio. Sousì al cubo, bollito tonnato, gradisca, meat & chips, polpette, hamburger, gran bollito con caponata di verdure e, ça va sans dire, carne battuta al coltello che per l’occasione veniva anche proposta racchiusa in due biscotti di polenta da farina biologica macinata a pietra Mulino Marino con insalata e acciughe. Infinite declinazioni per una carne che ben si presta a variazioni, varie cotture e preparazioni, anche fuori dagli schemi tradizionali del ricettario locale.

Regia ineccepibile di Sergio Capaldo e protagonista assoluta la bianca signora che stabulata o al pascolo nelle verdi praterie, rimane la regina dei nostri allevamenti. Un modo per ricordare il recente e più che meritato riconoscimento europeo IGP !


foto http://www.lagranda.it/portfolio_page/la-cruda-de-la-granda-compie-20-anni-eataly-torino/








51 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page