Centonove, l’antro del tempo che fu
- alessandro felis

- 28 set
- Tempo di lettura: 2 min
Da una vita ormai, frequento il Canavese, anzi lo vivo, soprattutto da un punto di vista enologico ma, mi accorgo che le sorprese non finiscono mai. Quando credo di conoscerne ogni angolo, ogni sfumatura, ecco il luogo che non ti aspetti e che affascina.
Era da settimane che un’amica mi invitava alla scoperta di quella che mi presentava come una caffetteria dove tutto è curato e l’accoglienza non ha nulla di comune con quanto si trova in giro. Nonostante questa premessa, la meraviglia fu tanta, l’altra mattina quando, finalmente, mi recai in quest’enclave del tempo che fu, aperta sull’arteria principale della cittadina. Da dicembre 2018, all’ingresso di Rivarolo, arrivando da Torino, Tiziana Borsoi, origini venete ma profondamente canavesana, ha rispolverato atmosfere che mi hanno trasposto nell’universo gozzaniano.

Il minuscolo locale, anzi salottino privato aperto al pubblico, e la veranda che ospita nel fascinoso cortile sono, nella mia mente, un’ambientazione che riproduce le atmosfere crepuscolari del salotto di Nonna Speranza. Suppellettili, vasi, ceramiche pregiate, tutte diverse, tutte studiate per colpire, nate a Limoges o in Gran Bretagna e ritrovate su qualche bancarella di un mercantino, di un brocanteur. Testimoni degli anni che scorrono, di raffinatezze che non si usano più, oggi, usate per arricchire l’arredo fatto di passione e di continue ricerche. I giocattoli antichi, i cavalli a dondolo ci ricordano che l’infanzia non finisce mai, che siamo tutti bimbi, con gli occhi sgranati a scoprire mondi sconosciuti, nella fattispecie universi dimenticati, testimonianze andate che permangono, il tempo di un caffè, di un pregiato tè Badingtons da sorseggiare con le paste del forno Berta di Bosconero.
Alcuni libri, cataloghi, non banali, mai scontati, non siamo in un pubblico esercizio, bensì nella casa museo di un’amica che riceve e coccola.
La porta di questo “microcosmo”, come ama definirlo Tiziana, non deve essere varcata per una colazione effimera, una toccata e fuga per una calda bevanda tra due appuntamenti perché il posto deve essere vissuto, con serenità e lentezza per assaporare, annusare, osservare e vivere ritemprandosi e rimembrando i versi dell’illustre ospite del Meleto, vissuto a pochi minuti, ad Aglié:
Buona è la vita senza foga,
bello godere di cose piccole e serene…
Centonove
Corso Torino, 109 - Rivarolo Canavese (To)
Tel: +39 338 355 9133




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