Ho conosciuto Fabrizio Lamberti, poco meno di un anno fa, tramite l’amico Luca Trivellato, responsabile commerciale della cantina Bel Colle di Verduno.
Poco dopo, iniziamo una collaborazione che ci ha portati a organizzare diversi eventi in pochi mesi. Come definire la cucina del Vin Bistrot di Fabrizio? Piemontese, senza l’ombra del dubbio, legata alle stagioni ma anche a tempi che viviamo e che si adatta all’oggi, al domani senza snaturarsi. Ma, già dalla prima sera, Fabrizio mi aveva parlato di sua moglie Alessandra, del suo locale di Soglio e della sua proposta legata alla tipicità del nostro Piemonte, con alcuni piatti che pochi ancora cucinano o addirittura ricordano.
E così finalmente, alcune settimane fa, in una stupenda giornata di un autunno anomalo - ormai ci stiamo abituando - raggiungo il piccolo comune astigiano e scopro uno di quei locali che respirano di storia, di vissuto… Un piccolo ingresso con una porta che a destra permette di accedere al ristorante e, a sinistra, conduce alla sede dell’Unione Agraria Cooperativa. Non ci posso credere! L’essenza del nostro Piemonte. Luoghi che hanno scritto pagine della nostra terra, racconti di uomini, donne, di lavoro e di momenti trascorsi a condividere una partita di carte, un quartino o una caraffa di sfuso, due fette di salame, senza scordare il fondamentale ruolo sociale della proposta agricola, mutualistica, di soccorso, come recita il nome, per acquisti di mezzi di produzione, consulenze tecniche ma anche assistere e sorreggere una famiglia in caso di malattia o infortunio. Il cuore pulsante del mondo contadino.
Alessandra ai fornelli, il figlio Francesco che si divide tra scuola e sala e un repertorio che vedrei come museo dinamico della gastronomia piemontese. Cisrà, fricandò, fritto misto e tra gli ultimi ingressi in carta, la tartrà, che mi sembra, anzi sono certo, di avere suggerito a Fabrizio una sera in cui si divagava e si ricordavano le ricette scomparse o quasi.
La carta dei vini, in parte è condivisa col locale di Moncalieri e quindi è breve, non scontata e sempre all’altezza della situazione. I prezzi? Potrei dire, senza paura di smentite che sono allineati col locale, il suo passato, alla portata di tutti i portafogli e, visto l’epoca in cui viviamo, molto interessanti.
Alla domenica, Fabrizio, di riposo dal Vin Bistrot … aiuta il resto della famiglia al Chicco di Caffè e contamina la proposta della piola con amuse-bouche e pre-dessert. Un purista storcerebbe il naso, un impenitente gaudente - mi ci ritrovo - subirebbe senza traumi né rimpianti la contaminazione che può infondere linfa nuova.
Viva la piola! E il nome riporta a quando le sale, probabilmente, ospitavano solo il bar…comunque incuriosisce e … mi piace.
Chicco di Caffè
Via Barovero, 21 - Soglio (At)
Tel: +39. 0141 992378
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