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  • Alessandro Felis

Erbaluce Day 2017: Confagricoltura Torino inizia le celebrazioni per i 50 anni della denominazione.


Grappolo di uva Erbaluce maturo

1967: siamo agli albori delle Denominazioni di Origine in Italia e l’Erbaluce di Caluso, primo bianco piemontese, ottiene l’ambito riconoscimento. Cinquant’anni che hanno trasformato il mondo del vino e visto il nettare per eccellenza del territorio canavesano diventare importante. Potendo, dal 2010, fregiarsi della DOCG, il piccolo grande Erbaluce non dovrebbe soffrire di nessun timore reverenziale nei confronti di altri bianchi meno personali e dall’identità meno marcata. Questo vitigno eclettico che si declina in tre diverse tipologie è l’espressione inequivocabile della sua terra e, come da numerosi anni ormai, lunedì 24 maggio Confagricoltura Torino ha presentato i dati relativi all’ultima vendemmia.


Al Grand Hotel Sitea di Torino, alla presenza di produttori, enologi e giornalisti, Ercole Zuccaro ha illustrato il dettaglio: 196 ettari vitati di Erbaluce nei 36 comuni delle province di Torino, Vercelli e Biella con una produzione che nel 2016 si attesta su 9.500 ettolitri, pari a 1,2 milioni di bottiglie potenziali, in linea con l’annata precedente. “Cresce il vitigno Erbaluce – ha spiegato – grazie anche al rinnovato interesse destato dal vino bianco prodotto nelle tipologie fermo, spumante metodo classico e passito”.


Una degustazione degli Erbaluce di Caluso 2016 dei produttori associati a Confagricoltura ha evidenziato l’ottima qualità e l’incredibile diversificazione delle caratteristiche organolettiche da un’azienda all’altra seppure con un profilo generale comune. Un momento conviviale, nella sempre elegante sala degli eventi – una volta si chiamava Carignano, oggi Carlo Alberto – abbina tutte e tre le declinazioni della DOCG canavesana ai sempre sfiziosi e convincenti stuzzichini preparati da Ruggero Rolando. Anche stavolta, un evento riuscitissimo che Presidente, Direttore, Ufficio Stampa e tutto lo staff di Confagricoltura Torino hanno particolarmente a cuore per la promozione di una vera ricchezza della vitivinicoltura torinese.








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