Sono passati più di dieci anni dalla prima volta che varcammo la soglia di questa Casa - mai nome fu più azzeccato - nel piano sottostante al supermercato del gusto “Eataly”. Oggi ancora e a dispetto del luogo, elegante ma essenziale, freddino forse ma che ha fatto scuola - tanto che lo stile minimalista è diventato il denominatore comune delle nuove aperture - sensazioni e realtà si confondono. Siamo accolti dalla famiglia Vicina, ospiti nel loro scrigno, apoteosi dell’essere sabaudo, nascosti agli occhi dei più, ma quanto mai vivi e desiderosi di presentare la loro cucina. Una storia nata nel Canavese più di un secolo fa e immutata nella sostanza, foriera dei profumi di questa terra ma scritta respirando l’aria di città.
Ambasciatori di tempi che furono e non potranno tornare se non attraverso il piacere e le mille declinazioni gustative sono gli immancabili e insostituibili bagna caoda a strati da bere, servita in amuse-bouche, e agnolotti pizzicati a mano al sugo d’arrosto, la pasta ripiena tout court, il riferimento in materia. E i fiori di zucchina su fonduta di Grana Padano? Un antipasto che bisogna assolutamente assaggiare: delicato e saporito, equilibrato, che si vorrebbe non finisse mai. Il rognone à la coque, vellutata di senape e aglio in camicia, altro must di Claudio e Anna precede la goduriosa interpretazione della suadente Cri Cri in pre dessert. La digestiva granita al vermuth e il profumatissimo sorbetto alla rosa strizzano l’occhio al luogo, ancora impregnato nella memoria storica dei sentori esotici delle mille spezie e aromi della fu fabbrica Carpano.Doveroso l’elogio all’arte bianca - nel DNA dei Vicina - alla gestione del lievito madre e alla scelta delle farine con gli ottimi pani e grissini, la leggera, soffice, focaccia servita col gianduiottino di burro alle erbe che invitano alla trasgressione ma che devono essere consumati, ahimè, con moderazione per godere della carta e dei menu che partono da 65 euro (43 a pranzo in settimana). La discrezione di Stefano è il filo conduttore di un servizio accorto ed efficace, mai invadente ma sempre presente. La carta dei vini, ossia la cantina di Eataly, è enciclopedica, impressionante e permette di bere interessanti etichette anche a prezzi contenuti. E col caffè, che si può scegliere tra Vergnano e Lavazza, un festival di piccole coccole che ci portano a passeggio nella piccola pasticceria torinese e non solo: bignole, baci di dama ma pure frittelle di mele e amaretti per golosi impenitenti!
In sala, Laura col marito – anche lui Stefano - e Silvia in cucina, garantiscono altre belle pagine di questo gustoso racconto e proiettano la tradizione verso il futuro, senza mai scordare che tutto iniziò con Giovanni Battista e una locanda con cambio cavalli.
Lo spazio “Informale”, come si evince dal nome, accoglie in modo meno impegnativo, condivide filosofia e cucina e aggiunge qualche piatto per gourmet dei tempi moderni, amanti del buono ma con poco tempo.
Casa Vicina
Via Nizza, 224 - Eataly Lingotto
Torino
Tel: +39.011.19.50.68.40 www.casavicina.com
casavicina@gmail.com
Chiuso la Domenica sera e il Lunedì