Quando Massimo Perra mi ha chiesto di accompagnarlo a Rivarolo per scoprire insieme il nuovo locale inaugurato da pochissimi mesi da Andrea Bronzino e dal fratello Stefano sapevo che sarebbe stato un momento piacevole. Perché? Il fatto stesso di condividere un pasto con un serio professionista del settore dell’accoglienza come lui non poteva che essere arricchente e costruttivo oltre che un impagabile momento di amicizia. Non mi aveva detto molto sul posto da visitare perché lui stesso non lo conosceva. Mi aveva solo anticipato che Andrea manteneva la gestione del ristorante del Romantic Hotel Furno di San Francesco al Campo ma che contemporaneamente aveva iniziato una nuova avventura in famiglia.
E la famiglia è proprio l’essenza di questa bella storia da ascoltare e raccontare. Andrea con Stefano in cucina danno vita a un ricordo intimo, quello del papà che non c’è più e che avrebbe voluto vedere nella cittadina di origine dei Bronzino, i suoi rampolli svolgere un’attività insieme. Un desiderio, un sogno che si è avverato e che i due fratelli, professionalmente complementari, hanno portato avanti con delicatezza e con la presenza del genitore oltre che nei loro pensieri, nelle sue opere creative, dal logo del locale al quadro che diventa copertina del menu ed elemento decorativo a perenne firma di chi non c’è più. Arte ed emozioni che fanno capire che non sei in un luogo qualunque ma in una casa dove l’affetto e i sentimenti sono alla base del tutto, anche di quelle attenzioni che saranno rivolte al cliente che non sarà mai un mero commensale pagante ma un amico accolto al desco familiare.
Eleganza e raffinatezza trasudano da ogni dettaglio - tovagliato, vasellame, bicchieri - il tutto condito dal buongusto fino al giardino interno che appena le temperature saranno clementi accoglierà. Due menu degustazione a 48 e 70 euro per avvicinarsi a una cucina che dimostra professionalità e sicurezza, frutto delle esperienze, anche spagnole dello chef e del suo essere canavesano. Siamo su livelli alti già con gli amuse-bouche. Impeccabili la fontina liquida, uovo, asparago e pan brioché grattugiato così come il Carnaroli, riduzione al brasato e melassa di peperone dolce. La pluma iberica si scioglie in bocca. Il dessert, riproposta della pesca all’amaretto? Basta dire che solitamente non mangio o assaggio solo il dolce e che, questa volta, l’ho letteralmente divorato. Ogni piatto è curato, sicuramente rispondente ai canoni moderni ma mai banale, mai déjà vu.
Lo Champagne Montmarthe, assemblaggio dei tre vitigni classici, è una bella scoperta e il servizio di Denise, quello che vorresti trovare… sempre. Ma quando mai dopo l’uovo, ti propongono di cambiare il bicchiere perché, attenta, avevo notato che avevo bevuto un sorso d’acqua? Giocando con le parole potrei dire che la classe non è acqua. A proposito, una garanzia anche la presenza di Paolo in cucina, già incontrato in precedenti avventure.
In un mondo dove ogni giorno ti confronti con improvvisati folgorati dalla cucina, pervasi dalla passione dell’aprire un ristorante e di altrettanti dilettanti allo sbaraglio che fanno i critici, è bello trovare serietà, professionalità e amore, ma quello vero, non quello di facciata, quello che nasce dal cuore. Grazie Stefano e Andrea, grazie per questo momento indimenticabile che non vedo l’ora di rivivere quanto prima perché a Casa Bro, con vostro permesso, mi sono sentito coccolato a un po’ anche a casa mia! E grazie ovviamente a Massimo per avermi accompagnato in quest’isola felice.
Casa Bro
Corso Torino, 96 - Rivarolo Canavese (To)
Tel: +39 0124 50 24 47
http://www.ristorantebro.com/ - info.casabro@gmail.com
Comments