Una sera di fine inverno ci si inerpica su da Castagnito per una stradina, come indicato dal navigatore che predilige gli itinerari più brevi ma non sempre più semplici o comodi. Si posteggia e si varca la soglia di una casa, proprio come se si andasse da amici e come tali si è accolti da due giovani ragazzi, col sorriso, ineccepibili ambasciatori di questo scorcio di terra di Langa che ha visto nascere la razza della coscia o della doppia groppa, il mitico fassone piemontese.
L’ambiente, da subito accogliente, ingloba reminiscenze contadine e design moderno, con qualche nota – tende – già, doverosamente inserita alla voce “cambiamenti “nel prossimo futuro. Stupisce ma non stona l’assenza delle tovaglie, piacciono il cestino del pane e le declinazioni della focaccia. Gli stuzzichini aperitivi rompono il ghiaccio e danno subito il la. Insalata russa, mousse a mo’ di rivisitazione di peperone e acciuga, vol au vent alla finanziera e goduriosi “friceu”, frittelline di pasta di pane lavorate con la birra. Il territorio, ringiovanito e presentato “comme il faut”, ringrazia. Attenti al pane, burro e acciughe, non sono quello che ci si aspetta! La quaglia col cioccolato bianco e le amarene sorprende alla lettura in carta ma seduce, ammalia e richiederebbe, immediatamente, un bis tanto è buona. Cottura, equilibrio, sapori, nulla è fuori luogo. Un piatto che ricorderò per molto tempo. Così come il gelato alla colomba, dalla consistenza morbida, cremosa, dolce ma non troppo, sublime che quasi vorresti che la Pasqua tornasse più volte all’anno. Formaggi d’alpeggio e carrello dei dolci sono irrinunciabili. Il caffè si arricchisce di una pletora di pasticcini mignon che sono il biglietto da visita di Davide Odore, giovane chef nato in paese e che di questo mondo ha assorbito l’essenza. Timido, quasi introverso, si apre per sussurrare piatti e materie prime e quando apprezzi, quando parli la sua lingua, quella della concretezza, della sincerità, dell’amore per un mestiere che ti porti dentro, gli brillano gli occhi, come un bambino felice di scartare e scoprire un balocco. Dalla giusta carta dei vini, non esitate a scegliere Il Brut Metodo Classico di Ponchione, una base Chardonnay assemblata con Arneis e Nebbiolo per suggellare un patto con le vicine colline vitate da cui trae semplicità, franchezza e piacevolezza. Una terrazza estiva con vista imperdibile sul Monviso, un menu degustazione a 40 euro e la promessa di tornare quanto prima per una serata dedicata al trionfo delle nostre campagne, il gran bollito misto. E se siete in zona, già la mattina presto, perché non fare colazione al ristorante? Io e Luna, ossia Davide e citandolo ” tutto quanto di bello vi è intorno a lui” - mi verrebbe da dire anche di buono - vi accolgono in ogni momento della giornata, come amici di lunga data. Chiuso il martedì.
Io e Luna
Frazione Montebello 1
Guarene (Cuneo)
Tel:+39. 0173.611.724 – +39.346.61.41.954
www.ioeluna.com