Lo spumante, nome generico che comprende tutte le tipologie di vini che hanno subito una seconda fermentazione - quelli con le bollicine pe intenderci - è sempre di moda e trova sempre tutti d’accordo. I dati dicono che il consumo in Italia è in crescita e ogni occasione è buona per un calice. L’estate con gli aperitivi interminabili su spiagge, in baite ma anche a casa o nel locale del centro delle città, sembra la stagione per eccellenza per godere di Champagne, Franciacorta, Trento, Alta Langa, Asti Secco, Erbaluce di Caluso o altri Crémant. Parafrasando Lily Bollinger verrebbe da dire che anche le altre stagioni si addicono benissimo. A suggellare questo patto tra giornate soleggiate e bolle, due eventi rilevanti hanno appena lasciato il segno e focalizzato l’attenzione.
Ad Alassio, il 17 e 18 giugno scorsi “Un Mare di Champagne” presso il Diana Grand Hotel, ha visto la partecipazione di una cinquantina di aziende per un totale di circa 200 etichette. Ancora qualche numero? Un migliaio di convenuti, soprattutto operatori del settore, 1.500 bottiglie stappate e tanta allegria! La rilevanza dell’evento sta nell’avere rappresentato l’essenza stessa della Champagne e dello Champagne. Tutte le sfaccettature di questo incredibile universo erano presenti. Grandi maisons, récoltants e cooperative con cuvées tradizionali, millesimate, blanc de blancs, blanc de noirs, extra brut, pas dosé ma anche provenienti da agricoltura biologica e biodinamica. La possibilità, in poche ore, e senza attraversare la Francia, di carpire un po’ della filosofia della zona che a nord-est di Parigi produce i vini più famosi del mondo, che sono stati e sempre saranno nelle cantine e sulle tavole dei grandi d questo mondo.
Ma, sempre il 18 giugno, a Torino e una settimana dopo ad Alba, un altro tributo importante. All’onore, questa volta, il Nebbiolo, il vitigno nobile del nostro Piemonte – e non solo – declinato anch’esso in versione spumantizzata, rigorosamente col Metodo Classico. L’evento "Nebbiolo Noblesse" ha portato alla ribalta una ventina di cantine, da ogni angolo del Piemonte, con le sfumature dovute ai vari territori. Ricordo l’associazione Nebbione che raggruppa 6 aziende che vanno dalle Langhe e, unico caso presente alla manifestazione, alla vicina Valle d’Aosta. Una nuova veste per l’uva che sappiamo invecchiare con grandi risultati nelle blasonate denominazioni che vedono questo vitigno vinificato quasi sempre in purezza. Un modo moderno di mantenere la tradizione, cioè l’uva nera che caratterizza i grandi piemontesi, adattandola anche alle esigenze di un consumatore, spesso giovane, che beve vino spumeggiante in aperitivo. Ma senza scordare coloro che vogliono il Nebbiolo spumante anche per pasteggiare, pure con portate impegnative e così alcune cuvées vantano affinamenti sui lieviti di 46 mesi e più. Ritroviamo il Nebbiolo, con la sua struttura e propensione a dare vini corposi.
Una volta tanto, abbiamo scordato la concorrenza tra Italia e cugini transalpini, e messo sotto lo stesso cappello, due eventi che non potranno mai considerarsi concorrenti, semmai complementari, sicuramente da portare avanti negli anni per la felicità del pubblico amatoriale e professionale.
www.unmaredichampagne.it
www.nebbiolonoblesse.it